"SORBO '80"
FU IL PRIMO
Omaggio a Giuseppe Gattinara
Il nome di Sorbo appare la prima volta in un libro del 1894: la Storia di Tagliacozzo di Giuseppe Gattinara, abate dotto e benestante, che sapeva di rivolgersi a pochi lettori, ma indubbiamente « dotati >• come lui e di buon livello culturale; non si preoccupa, infatti, di tradurre le numerose citazioni latine, di fomiri' « modelli di lettura », si direbbe oggi, o di corredare le citazioni dei necessari riscontri, anche i n contraddittorio, delle fonti cui attinge. C'è però un tale candore, in tutta l'opera, una così scoperta innocenza., un « fervore narrativo », che si perdonano volentieri gli inevitabili errori, le ripetizioni, gli accostamenti «sacrileghi» (come Strabene accanto al libro popolare di Sonzogno, Virgilio a l la Geografia di Vallardi. ecc.).
E poi, il caro nostro storico, è fornito di un sottile senso dell'umorismo, è decisamente nazionale (in un epoca di clero tutto borbonico e anti-unitario ), tifa per Garibaldi (pur deplorando certe bravate dei garibaldini), mostra una decisa antipatia per le monache benedettine (sfiorando con tocco leggero addirittura la rivelazione e scandalistica ) : qualità eccellenti , che rendono il libro tuttora leggibilissimo, gradevole, addirittura divertente. Come noi, Gattinara amava < certe cose»; il male della pietra antica senza eccessi, ovviamente — possedeva anche lui ; ma non si sfoga eoa l'invettiva , non deplora, non accusa, quando è costretto ad occuparsi di qualche misfatto archeologico o di manifestazioni di incultura storica e di inciviltà: si limita a lasciare al semplice racconto dei fatti (appena appena corretto da una parola o di un aggettivo scelti con sapiente umorismo) la funzione accusatoria e punitrice ; sono frustate di ironia che valgono molto di più. Di una vana e tardiva requisitria . Bisogna rileggere il suo accorato racconto della corsa del grande Mommsen — da Berlino a Tagliacozzo! — per interpretare un'antica lapide romana e della delusione dello storico tedesco nell'apprendere che era stata usata per costruire una casa e nessuno ricorda in quale muro fu incorporata. O quando diventa autentico umorista all'inglese, con pochi cenni di cronaca . N o n possiamo tralasciare un esempio Parlando di ritrovamenti , di scavi , di antichità, Gattinara cita : < ...una vasca lavorata internamente a fiorami ed ornati a mosaico, scoperta nell'anno 1828, epoca in cui si rese rotabile la strada detta dei Cappuccini, al locale Fiumicino. allora di proprietà delle Monache Benedettine, il di cui prò curatore, nella sua saggezza, crede demolirla e con quelle pietruzze empirne sette bigoncie. che fece scaricare al monastero ".
Verrebbe voglia di abbracciarlo.
Questo onesto raccoglitore di memorie, parlando di Sorbo, traccia inconsapevolmete la strada a quanti, in seguito, tanto per scrivere due righe, useranno gli stessi aggettivi . Ma ha il uregio di essere stato il primo. Scrive infatti:
« Ripete il suo nome dai sorbi che vi erano piantanti
Amena e ridente posizione prospiciente il mezzogiorno,
temperata e dolce l'atmosfera, e riparato dai venti nordici
pel monte che lo sovrasta Conta 268 abitanti ed è lungi
d(i. Tagliaco?z^i ••'nitori 3,>i5U. Innanzi a,li.a chiesa
eretta una co/nn.K 'n'iio<". come quella a pag. i2 \
senza scritta. pi:.ra rinvenuta sulla Valeria che atvraversa^'i
la falda del monte ove è ereLto questo villaggio. Nell'anno
1826 in questo territorio fu scavato un cippo di pietra, travertino,
dalla cui i.'ivrizione, e dagli attrezzi muliebri rilevati
a scalpello nei lati, si co nosce essere stato innalzato
ad una donna, il di cui mari to, Sestumviro Augustale, doveva
possedervi uno. -villa •>.-
Bisognerebbe proporre Giuseppe Gattinara come modello di serietà e di sintesi . In poche righe infatti descrive sommariamente il paese, ne stabilisce l'etimologia, diventa metereologo (parlando dei venti nordici ), geografo (la distanza da Tagliacozzo ) , ulnciaie di sta'tlstica (il numero degli abitanti. storico (il cippo di Tituleio, la colonna miliaria , il tracciato della Valeria ) , epigrafista ( l'iscrizione latina: non tradotta, come dicevamo, perché sa dì rivolgersi a gente che conosce il latino ) e infine o.ddetto ai lavori (non riporta fedelmente com'è scritto, Seviro, ma trascrive liberamente Sestumviro Augustale, ben sapendo che quei personaggi erano sei). Un nostro omaggio allo storico di Tagliacozzo non è dovuto alla prima divulgazione di Sorbo, anche se di questo dobbiamo essergli grati.
Italo Fumo
1)A pag. 42, Gattinara descrive una colonna miliaria integra, con !a iscrizione che la fa risalire all'Imperatore Marco Cocceio Nerva. posta tra Rocca di Cerro e Colli, della quale è sparita ogni traccia . E pure l'autore la vide, ed era in piedi , sul posto, ancora nei 1894. Quanto più « conservatori » sono stati dunque i sorbesi
2) E qui riporta in nota l'ìscrizìorie del cenotafio che ormai tutti conoscono